Complice una gita a Milano e un attacco di bulimia di acquisto libri, mi sono trovata in borsa questa nuova uscita di uno dei miei autori preferiti di libri di viaggio. Ne ho già parlato diffusamente in un altro post (Una città o l'altra ).
Questa volta, però, è stata una vera delusione; non per la forza della sua scrittura, per l'ironia o lo sguardo fanciullo e insieme disincantato con cui guarda il proprio paese d'origine che rimane il suo maggior pregio.
La delusione viene dal fatto che sia stato presentato come l'ultimo libro di Bill Bryson e invece è stato pubblicato nel 1998.
Se per un romanzo non fa molta differenza l'anno di pubblicazione perché una storia, se davvero è in grado di parlare al cuore, è eterna, per un reportage di viaggio l'anno di pubblicazione fa la differenza. L'America della fine degli anni '90 non è l'America di vent'anni dopo. Questa pubblicazione è un viaggio amarcord in una grande nazione che è cambiata, più povera, più arrabbiata, diversa.
Mi sarebbe piaciuto leggere il suo punto di vista su questa nuova America.
Consigli di lettura: non per uno sguardo aggiornato, ma per il suo sguardo fanciullesco e insieme divertito.
E io cosa leggo adesso?
E io cosa leggo adesso?
Nessun commento:
Posta un commento
consigli di lettura?