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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

lunedì 8 aprile 2019

La metafisica dei tubi - Amelie Nothomb (2000)

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Anche questo libro fa parte della serie dei libri ascoltati. Letto da una magnifica Lella Costa che con la sua interpretazione ci regala ogni sfumatura di questa autobiografia fantasmagorica al limite dell'allucinato. 
La scrittura della Nothomb ha, secondo me, una forte commistione stilistica in cui riesce a coniugare l'esuberanza poetica nera nordeuropea (mi viene in mente un altro libro letto recentemente: Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna in cui il tema della morte viene portato allegramente a spasso su un pullman turistico per tutta l'Europa) e le frasi scarne e secche - quasi sentenze - della letteratura giapponese. Ecco, non posso smettere di pensare che questa europeissima donna belga nasconda dentro di sé l'animo tormentato e affranto di un business man giapponese che si addormenta sulla metro e sogna di uccidere lentamente il suo dispotico capo. 
Il libro racconta i primi tre anni della vita dell'io narrante. Dall'immobilità assoluta in cui farsi venerare come una divinità tutta intenta a ingoiare ed espellere (ecco quindi la metafisica dei tubi) alla scoperta del movimento, della parola e poi dell'abisso di disperazione a cui portano le carpe. 

Consiglio di lettura: consigliato a tutti perché niente davvero sarà mai più come prima dopo la lettura di questo libro.
 
E io cosa leggo adesso?