E oggi chi sono?

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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

lunedì 23 ottobre 2017

Cigni selvatici - Jung Chang (1991)


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La lettura di questo libro è stata stimolata dalla lettura di un altro libro di cui ho già parlato. Lo ha definito il più bel libro sulla Cina comunista e io ho colto l'invito. Devo dire che è stato un suggerimento davvero felice perché dà una dimensione umana alla tragedia della conquista del potere da parte dei comunisti di Mao in Cina.
La storia si dipana dal 1909 - anno di nascita della nonna dell'autrice in una Cina ancora feudale in cui un buon modo di fare carriera per un padre è offrire la figlia quindicenne come concubina ad un uomo potente - fino al 1978 - quando l'autrice parte per il suo anno di studio in Inghilterra che le cambierà per sempre la vita.

Questo libro pone su un piano personale la tragedia di un popolo fiero e con una storia millenaria ma anche affamato e travolto dalla corruzione e dal nepotismo. Il sogno di liberazione dalla povertà e dalla fame del Comunismo si infrange contro il muro dell'interesse personale e della gestione privata del potere pubblico.
Ci fa toccare con mano la vita di una famiglia di intellettuali che hanno accolto con entusiasmo il Comunismo e poi ne vengono schiacciati perché non riescono a piegarsi ai compromessi di una vera e propria dittatura votata a divinizzare il proprio grande Timoniere. 

E' un libro da leggere per capire; capire perché milioni di cinesi hanno creduto e hanno sostenuto il comunismo e comunque siano stati tormentati e affamati per pure gelosie e vendette personali. Emblematica la storia del padre dell'autrice, comunista puro di cuore, schiacciato, umiliato e devastato per non aver voluto cedere al compromesso e alle vendette trasversali. 

Consiglio di lettura:  per un libro che non consiglio a nessuno, eccone uno che invece consiglio a tutti. Questa è la cronistoria di una famiglia comune negli ottant'anni più convulsi della storia contemporanea. Spiega con chiarezza e con un piglio romanzesco cosa è significato essere cinese durante l'ascesa di Mao e degli sconvolgimenti del Grande Balzo in Avanti o la strage di cultura e persone della Rivoluzione Culturale.
Un capolavoro imperdibile.

E io cosa leggo adesso?

mercoledì 18 ottobre 2017

La Cina in Vespa - Giorgio Bettinelli (2008)

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 Di questo libro non posso dire che abbia valore intrinseco e che lo consiglio spassionatamente. L'argomento per me è avvincente: il mio personale viaggio in Cina nel 2008 è stato uno spartiacque per la mia definizione della più grande potenza comunista e dell'oriente. La Cina non è solo Mao e non è solo grandi firme contraffatte. La Cina entra nel terzo millennio con 5000 anni di storia alle spalle, non è nata nel 1949 con l'avvento del comunismo, né negli ultimi 20 anni con la scopiazzatura di qualsiasi cosa pur di vendere. 
Questa mia idea di Cina ha giustificato l'acquisto di questo libro, condita dalla passione per i reportage di viaggio.

Questo in particolare - ma non so se è tipico dello stile dell'autore - è denso di intimità anche un po' sfacciata, sbattuta lì in faccia al lettore. La relazione con la moglie cinese, abbandonata per un'altra ragazza cinese di cui vengono elogiate le caratteristiche di amatrice più che di fidata compagna, le avventure di una notte (ci sarebbe un termine che appartiene all'italiano della strada che coglierebbe con più efficacia la natura di questi rapporti... ma io sono una signora), i rimorsi, i rimpianti e i piagnistei. 
Sommata alla elencazione scarna dei villaggi attraversati, non fa di questo libro l'avventura di viaggio che mi sarebbe piaciuto leggere. Quindi non me la sento di consigliare questo libro che chi si avvicina per la prima volta al Celeste Impero, ci sono molti altri libri che possono portare a spasso per la Cina con maggior profitto e gioia.

Questo libro però ha per me dei pregi tutti personali: prima di tutto mi ha fatto scoprire un libro fondamentale per capire il passaggio dalla Cina imperiale fino alla Cina contemporanea, cioè Cigni selvatici  di Jung Chang. Scritto così sembra una saga famigliare tipo Segreto, tra concubine e spie comuniste e invece è il racconto biografico dell'autrice che ripercorre la vita di sua nonna, di sua madre e la propria per raccontare i cambiamenti radicali della società e della vita in Cina dalla fine dell'800 fino agli anni '80 circa. E' un libro molto critico e vietato in Cina... e la mia attuale lettura.
Un altro pregio viene da uno dei rari momenti in cui si lascia andare nella descrizione del posto che sta visitando. In questo caso è Xi'an, famosa per ospitare nelle sue campagne Armata dei guerrieri di terracotta dell'imperatore Qin Shi Huang, l'unificatore della Cina. 
Già nella descrizione della città ho rivissuto l'emozione di esserci, di aver visto esattamente quello che lui descrive: la piazza con al centro la Torre della Campana, la Grande Moschea, il quartiere musulmano con il mercato e poi lo strazio dell'architettura moderna dei siti storici che ti mette addosso un'ansia da parco divertimenti spaventosa. Ho trovato nelle sue parole la mia visita e le mie emozioni:

Non credo esista al mondo un'attrazione turistica che possa competere con i guerrieri di terracotta di Xi'an, che possa provocare nei visitatori un senso di splendore, di misteriosa forza evocativa e incredulità, di sbalordimento e consapevolezza ineluttabile della miseria e dell'eccezionalità della natura umana con più veemenza e calore di quello che sprigiona dai volti dei seimila armigeri immobili, congelati dall'arte plastica del loro segreto, in questo tesoro archeologico tanto immenso da essere quasi fuori dal mondo.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio al chiuso


Questo libro mi ha colpito anche per l'ineluttabilità della vita; l'autore conclude il suo libro facendo due promesse, una è scrivere in maniera dettagliata un libro sul Tibet visitato in questo tour e l'altra di prendere una macchina per il prossimo viaggio in cui il figlio Hermes, appena nato, possa stare comodo e viaggiare con loro. Poco tempo dopo la conclusione di questo libro Giorgio Bettinelli muore per un male improvviso nella sua casa sulla riva sinistra del Mekong. Una tragedia che toglie il fiato.

Consigli di lettura: come ho anticipato, questo libro è stata una lettura poco produttiva per quanto riguarda la Cina che non conoscevo, ma intensa dal punto di vista personale. Mi ha permesso di raccontare una storia e continuare il mio percorso nella scoperta di questo immenso paese e questo a me basta. Non so davvero a chi consigliarlo.

domenica 1 ottobre 2017

Il bazar dei brutti sogni - Stephen King (2016)

Il bazar dei brutti sogni
Leggere King è come tornare alla casa delle vacanze: qualcosa che aspetti con anticipazione mista a preoccupazione. 

L'anticipazione proviene dai decenni di frequentazione soddisfacente con gli alti e bassi di una forte e stabile storia d'amore. La preoccupazione invece ha due facce: da una parte c'è l'ansia della delusione, del pensiero che gli anni passano e lo stanzino buio delle storie può essersi svuotato per sempre, dall'altra c'è la sana paura di leggere qualcosa che non mi faccia dormire la notte.

Parto subito con un'anticipazione: non è un libro che mi ha tenuto sveglia la notte per i brutti sogni. E' invece un libro molto godibile, con dei racconti molto belli e altri un po' meno, ma non è terrorizzante come altri. Tra la sue raccolte più recenti posso citare Notte buia, niente stelle e, più indietro, Tutto è fatidico, come vere e proprie macchine da incubi incentrate, a differenza di questo, solo sul genere horror e del terrore. 
Questo libro è differente dalle precedenti raccolte perché, sebbene abbia sempre un sottofondo oscuro, si lascia un po' più trasportare anche verso altri generi letterari. Quindi, accanto ai più classici racconti horror come  Il piccolo dio verde del dolore  o l'apprezzatissimo Miglio 81 c'è il racconto tutto incentrato sul baseball (in cui chi non ha un minimo di conoscenza dello sport - e credo si possa annoverare il 90% della popolazione italiana - non riesce a goderne) che si intitola Blocco Billy oppure quello sulla guerra dei fuochi artificiali che gestisce molto bene il crescendo della tensione fino allo scoppio - non a caso - del finale. Novità assoluta che non posso non segnalare è la presenza di alcuni pezzi di poesia in cui svela la sua competenza letteraria al di fuori dei canoni in cui i suoi lettori l'hanno sempre incasellato... certo non può essere definito il nuovo Walt Whitman, ma il ragazzo ci sa fare...

Questa esplorazione fuori dai suoi generi più frequentati era già iniziata con la serie di romanzi investigativi e del mistero di Mr Mercedes; libri che avevo apprezzato ma in cui ho sentito un po' la mancanza della sua voce horror. 

Una parte che ho letto davvero volentieri, non nuova, ma mai così presente, è quella in cui, per ogni racconto introduce l'argomento o racconta qualcosa sulla genesi o sulla propria vita durante la stesura. Ha sempre raccontato qualcosa di sé e del libro, ma in questa raccolta possiamo trovare diversi episodi... sarà l'età, si sa che ai vecchi piace sempre ricordare il passato.

L'ho trovato un libro piacevole e di gran compagnia, non certo uno dei suoi migliori, ma sono stati soldi ben spesi.

Consiglio di lettura: a differenza dei suoi classici libri di racconti questo può essere considerato un libro più soft, meno impegnativo dal punto di vista delle storie horror. Quindi ritengo che possa essere un po' inizio per chi non ha mai letto niente di King ma ha il timore di non riuscire poi a dormire di notte. C'è un giusto mix dei generi in cui l'autore ama dilettarsi senza perdere la capacità visionaria e immaginifica che lo accompagna.
Per un appassionato invece non è una lettura imprescindibile, ma sono comunque contenta di averlo recuperato per avere ancora un po' la sensazione di sentire un sussurro insistente in una notte in cui credi di essere sola a casa.