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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

sabato 2 luglio 2016

La ragazza del treno - Paula Hawkins (2015)

Mi sono trovata a leggere questo libro per puro caso... si trovava in cima alla mia pila di libri sul comodino e dovevo  occupare qualche ora insonne durante la notte appena passata. Devo ammettere che era finito sulla pila del libri papabili praticamente per sbaglio perché ne avevo sentito opinioni contrastanti che mi facevano tentennare; ne avevo sentito parlare benissimo e poi malissimo e questo non aiuta l'entusiasmo.

Dopo tutte le opinioni contrastanti io devo dire che mi è piaciuto. Lo tengo sicuramente sulla torre (metro di giudizio ormai paradigmatico nel nostro gruppo di lettura). 
Se dovessi metterlo su uno scaffale in una libreria finirebbe dritto dritto nei gialli contemporanei eppure non ha la classica struttura del giallo omicidio-indagine-scoperta dell'assassino. Sì, ad un certo punto c'è una donna scomparsa e c'è un'indagine e ci sono poliziotti buoni e cattivi e accusati e innocenti... eppure non è solo questo.
Innanzitutto non comincia come un giallo, comincia più come un libro sul fallimento, perché ci sono cose più tristi di una donna sola che guarda dal finestrino di un treno e invidia la vita perfetta che crede di vedere nelle case degli altri, ma sicuramente questo sta nella top 10 delle immagini più deprimenti che vi possono venire in mente per rappresentare una vita fallimentare.
Ecco, il libro si apre con il punto di vista di Rachel, una delle tre donne su cui ruota tutta la storia, e scopriamo pian piano che è una donna che ha perso tutto perché è una alcolizzata. Ha perso il lavoro, il marito e la casa in cui viveva; casa che vede dal treno che continua a prendere per fingere con la conoscente che la ospita a casa di avere ancora un lavoro. 
Fa un po' pena, eh? E anche un po' incazzare, lo so.
Tenetevi stretta questa sensazione perché via via che le pagine passano e i punti di vista cambiano, vi troverete a non sapere più cosa pensare di lei e di tutti i personaggi che entrano in scena.
Secondo me è una trovata geniale questo inizio così strano eppure così comune (chi non ha mai inventato storie guardando fuori dal finestrino del treno?) e scegliere di non seguire un unico punto di vista ma alternare la descrizione attraverso gli occhi di Rachel, che racconta il suo pezzetto di storia, e poi dal punto di vista di Megan, che è una dei tre personaggi che Rachel vede dal finestrino, e poi da quello di Anna, l'attuale moglie dell'ex marito di Rachel. Sembra molto più complicato di quanto sia davvero; ogni capitolo porta il nome della persona di cui si raccontano i pensieri e le azioni e sono trascritte anche le date degli eventi, quindi è impossibile perdersi, anzi il ritmo è ben congegnato e incalzante.

Ho trovato davvero interessante questo seguire passo passo i pensieri di un personaggio alla volta perché induce a costruirsi nella testa un'idea di quel personaggio in qualche modo guidata dalla percezione che ha di se stesso e di quello che le succede attorno... e questa idea soggettiva potrebbe non essere così veritiera come crediamo.
Non voglio svelare altro perché questo è un mistero non solo nella scomparsa di uno dei personaggi ma, soprattutto, è un mistero della psiche e dei ricordi.

consiglio di lettura: non sono agli appassionati di gialli, perché non è solo questo; è soprattutto n viaggio nei ricordi svaniti e nella ricostruzione che facciamo di noi stessi attraverso le parole degli altri.

E io cosa leggo adesso?

3 commenti:

  1. Mi hai convinta, questo lo leggo :-)

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  2. Abbiamo avuto proprio la stessa impressione di questo libro! L'unico problema è che adesso io voglio metterlo in corridoio e tu sulla mensola dei gialli. Ci dovremo picchiare, lo so...

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