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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

giovedì 14 luglio 2016

L'incubo di Hill House, Shirley Jackson (1959)


Di nuovo il gruppo di lettura ha sorteggiato un libro davvero godibile.

Più riguardo a L'incubo di Hill HouseE'un libro costruito per essere inquietante e devo dire che a tratti c'è pure riuscito. La mia lettura è stata incalzante non solo per il ritmo del racconto ma anche perché mi sono trovata a condividere il libro con Manuela che ha l'abitudine di commentare a margine gli episodi che più la infervorano. Io stimo profondamente ogni sua opinione, ma volevo evitare di farmi influenzare nell'interpretazione di un libro che lascia molto di non detto e non chiarito. Quindi mi sono trovata a leggere in fretta per starle davanti nella lettura e, soprattutto, mi sono trovata nella situazione in cui lasciavo il libro la sera, certa di averla superata di un bel po', e poi ritrovavo la mattina il libro commentato ben oltre il mio segno.
Devo dire che è stata un'esperienza peculiare da fare proprio con questo libro.

Al di là delle  mie vicissitudini di lettura il libro mi è proprio piaciuto. Non è un capolavoro inarrivabile del terrore ma, secondo me, ha segnato la produzione di questo tipo di racconti. E' una specie di cippo di passaggio nelle produzioni di genere e da una parte riceve l'eredità di Lovecraft, in particolare nella costruzione della casa dalle geometrie impossibili, e dall'altra Stephen King ne fa un punto fermo nella sua immaginazione terrifica; la pioggia di sassi su Carrie è un tributo esplicito a questo libro.

Prima degli esseri umani, vera protagonista di questa storia è Hill House con le sue porte che si chiudono da sole, con le sue pareti non perfettamente dritte, con il suo labirintico susseguirsi di stanze che si mescolano e fanno perdere l'orientamento. Hill House incombe sulla vita e sulla psiche dei suoi abitanti e, per qualcuno, è talmente ingombrante da essere totalizzante. Il ritratto che l'autrice fa di questa casa è raggelante nella sua fredda poesia:

Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa attorno al buio; si ergeva così da ottant'anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.

Peccato che questa premessa non mantenga la tensione alta per tutto il libro, anzi ogni tanto perdiamo pezzi, ci sono buchi di trama, non si capisce chi sta parlando e cosa sta succedendo. Vero è che siamo nelle mani, anzi nella testa, di Eleanor che si presenta immediatamente come una sprovveduta che non ha la più pallida idea di quello che capita nel mondo. Via via diventa sempre meno credibile perché è chiaro che sta perdendo lucidità e il suo narcisismo immaturo si sta via via trasformando in instabilità mentale. Quindi come facciamo a sapere se quello che lei vede e interpreta è la realtà o sono soltanto allucinazioni dettate dalla sua mente ipereccitata?
Resta il dubbio fino in fondo se ci siano davvero i fantasmi o che sia la sua pazzia latente che esplode fino al finale tragico.

INIZIO SPOILER

A proposito del finale, lo trovo davvero ben scritto; forse l'autrice aveva avuto quelle classiche illuminazioni che ti dettano parola per parola l'inizio e la fine di un bel racconto e poi ti lasciano a barcamenarti da sola per riempire gli spazi in mezzo.
Anche il finale lascia aperte molte domande, ma il l'ho trovato un modo per recuperare Eleanor perché alla fine, proprio proprio alla fine, sembra risvegliarsi dal suo sogno psicotico... almeno sembra prendere consapevolezza di essere stata addormentata fino a quel momento.

Nel glorioso, eterno secondo prima che la macchina piombasse contro l'albero pensò chiaramente: Perché lo sto facendo? Perché lo sto facendo? Perché non mi fermano?

Scena davvero disturbante.

FINE SPOILER

consiglio di lettura: ovviamente a chi piace il genere, ci sono molte scene spaventose - come l'inseguimento di Eleanor da parte di una presenza invisibile o la fuga di Eleanor e Theo da qualcosa che non viene mai nominato -. Lo consiglio anche a chi vuole provare ad immergersi una una mente disturbata per capire quanto sia dentro Eleanor e quanto sia, invece, la casa che parla nella mente della giovane.

E io cosa leggo adesso?

2 commenti:

  1. Dovremmo farla più spesso questa cosa di condividere i libri. È stata un'esperienza assai stimolante! L'hai presentato proprio bene questo libro, brava.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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