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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

lunedì 22 febbraio 2016

I promessi morsi - Anonimo lombardo (2011)

Più riguardo a I promessi morsi 
Ecco, che ci sono cascata un'altra volta. Non so cosa mi prende, quando vedo la versione alternativa di un classico, devo assolutamente leggerlo. Soprattutto se sembra che ci abbiano buttato dentro gotico a palate. 

Sarà una malattia?

Nonostante il fatto che il precedente tentativo mi avesse deluso come pochi libri al mondo, mi sono tuffata a pesce in questa versione alternativa del classico dei classici italiani.

Devo dire che stavolta mi è andata proprio bene, è stata una piacevole sorpresa. Il ritmo e la trama non differisce dall'originale; è stato però sfrondato di tutte quelle parti che potevano non essere così accattivanti per il lettore contemporaneo (ricordo con sofferenza tutto il capitolo delle grida. Ancora soffro al pensiero... e la mia era una scelta, non un obbligo, voglio ricordarlo); certo, il ritmo non è quello di un colpo di scena a pagina, ma si mantiene vivace e attraente al punto giusto. 

Aiuta davvero la lettura la scelta di inserire via via tutti gli elementi classici del gotico; non se ne fa mancare uno, così vediamo sfilare vampiri,  licantropi, zombie e, ovviamente, streghe. Tutto supportato da un lavoro certosino di ricostruzione della trama perché niente sembri fuori posto in questa sarabanda di mostri. Quindi la sventurata rispose alle pratiche stregonesche, l'innominato nelle notti di luna piena si trasforma in una belva, Don Rodrigo e tutti i nobili sono una lobby vampiresca e tutti i morti di peste risorgono come zombie golem perché un povero medico appassionato di occultismo ha perso moglie e figliolette. La riscrittura è fatta, dal mio punto di vista, con molto amore nel senso che ogni episodio è riconoscibile ma poi svolta in un elemento sovrannaturale con molta naturalezza. Ad esempio l'episodio della mamma che carica la figlia morta sul carro e poi dice ai monatti di ripassare alla sera per l'altra figlia e lei stessa e uno dei racconti più commoventi del Manzoni e qui diventa il pretesto per la sollevazione zombie... geniale. Anche l'Addio ai monti che la mia professoressa ha tentato inutilmente di farmi imparare a memoria sfuma senza scossoni in una visione di vampiri e morti viventi da film horror.

Il libro è scritto bene ed è già di per sé meritevole di una lettura, ma due elementi portano ancora stelline nel paniere di questo libro: il primo è che dona un po' di dignità e una spina dorsale a Lucia che, anche qui, non fa altro che piangere, ma poi ha un guizzo di orgoglio e di indipendenza che la riscatta. Il secondo è il finale che strappa ancora un sorriso e un applauso per la trovata che chiude il capitolo e la vicenda dei promessi sposi... e anche quella persona di Manzoni.

Consiglio di lettura: consigliato agli estimatori che potranno trovare un bel tributo alla genialità del Manzoni romanziere ma, soprattutto, consigliato a chi alle superiori avrebbe preferito spararsi in un ginocchio pur di non leggerlo oppure sognava una torbida storia di sesso estremo tra Lucia e Don Rodrigo con Renzo che ristabiliva l'onore con uno spargimento di sangue degno di un film di Tarantino.
Non posso promettere il sangue a secchi, ma posso sbilanciarmi su una trama ben costruita e degli inserimenti di carattere smaccatamente sovrannaturale che non sono per niente forzati. 
Un esperimento davvero ben riuscito.

E io cosa leggo adesso?

2 commenti:

  1. Ho sempre pensato all'Innominato come a un eccellente vampiro...

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    1. E invece qui è un licantropo devastato dai sensi di colpa... è davvero ben caratterizzato, ben svolto. Molto contenta di averlo letto!

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