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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

venerdì 16 agosto 2013

Seggio vacante - J.K. Rowling (2012)

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Io non sono una che piange facilmente per film e soprattutto libri... anche se mi rendo conto che è più facile per me farmi prendere dall'emozione leggendo, piuttosto che guardando un film.
Questo attacco ovviamente significa che questo libro, contro ogni aspettativa, mi ha fatto piangere. Ho letteralmente chiuso il libro con gli occhi appannati di lacrime e me ne sono sorpresa io per prima.
Ecco, non è un libro triste, questo vorrei chiarirlo subito... non è la versione 2.0 di Love Story (che, a suo tempo, mi aveva lasciato decisamente tiepidina... oh, che cuore di ghiaccio che sono!). No, tutt'altro. Racconta di una cittadina come un microcosmo in cui tutti potremmo trovarci a vivere, con personaggi tratteggiati in maniera talmente verisimile da turbare o da far pensare che l'autrice stia raccontando di persone che vivono nella casa accanto alla sua, con i loro pregi ma, soprattutto, con tutte le loro idiosincrasie, meschinità e violenze nascoste sotto una patina di rispettabilità.
In questo libro non succede, letteralmente, niente. 
No, ovviamente non è vero, ma l'evento cruciale che mette in moto tutta l'azione succede in un lampo - la morte di un quarantenne padre di famiglia e pilastro della società - e tutto il resto precipita a valle come una valanga che prima si manifesta con lo slittamento di alcuni ciottoli - lo shock di chi si trova suo malgrado ad accompagnare la moglie nella corsa disperata all'ospedale - ma poi si propaga a tutta la comunità attivando tutta una serie di eventi che non sono Storia, ma che cambiano in modo permanente il sentire interiore di ogni personaggio coinvolto. E il cambiamento non è mai qualcosa da sottovalutare!
I due punti di forza che mi hanno fatto amare questo libro fino a non riuscire letteralmente a staccargli gli occhi di dosso sono il tratteggio dei personaggi - nonostante l'alto numero di attori in scena e il fatto che saltasse da uno all'altro seguendo connessioni alle volte appena accennate, riuscivo sempre a capire di chi stesse parlando e a che punto fossimo dell'evoluzione interiore di ognuno... cosa non da poco per qualcuno come me che si perde subito e si annoia a dover riannodare ogni volta i fili - e l'acuto dipanarsi di una comunità con tutti i suoi meccanismi a vista. L'autrice prende una tipica piccola comunità occidentale e la smonta come se fosse un giocattolo per mostrarci, come in un esperimento scientifico, cosa succede quando un evento improvviso e imprevedibile si abbatte su un microcosmo che si percepiva immutabile e indistruttibile. Ho trovato una lucida e incalzante analisi delle piccolezze e le grandezze di ognuno di noi e il racconto dell'evolversi di ognuno mi ha tenuto inchiodata a questo libro fino alla fine.
Una lettura che vale una, o più, nottate insonni!


Uh, en passant, non dimentichiamoci che è l'autrice della saga di Harry Potter e che questo mi ha dato accesso ad un mondo per cui le sarò per sempre grata.

3 commenti:

  1. Ho sempre pensato che sotto Harry Potter ci fosse una grande scrittrice che a un certo punto è stata seppellita da aspettative, diritti cinematografici e tempi editoriali folli. Forse, adesso che si è liberata da Harry Potter, può tornare a esprimere la sue potenzialità al 100%. Non ho ancora letto questo libro, ma, visto come ne scrivi, probabilmente lo farò.

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    1. Manu aggiunge che probabilmente alcuni pezzi di HP li abbia scritti qualcun altro... tutto Severus Piton, ad esempio ;)... perché poi ci sono parti che proprio non ci si spiega. Io non sono così malfidente soprattutto dopo questo libro, così denso, così ben costruito, in cui - è vero - c'è anche molta tecnica (ho letto il commento a Lucarelli... meraviglioso!) che lascia dentro qualcosa di bello e intenso.

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  2. Hai ragione, questo libro mi è sembrato un esperimento scientifico, molto appassionante! A dire il vero, io piango per quasi tutto, Love story in primis, ma sì, ho pianto pure qui, e non tanto sul libro, quanto sull'amaro della vita!
    p.s: ho capito oggi che il blog era tuo, pian piano ti recupero!

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