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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

domenica 7 gennaio 2018

Vita di Pi - Yann Martel (2001)

Questo è uno dei rari casi in cui è un film a farmi desiderare di leggere il libro.
Vita di Pi
Non ho visto il film tratto da questo romanzo, ma la pellicola ha avuto il merito di farmi venir voglia di leggerlo.


Il racconto è a due voci: quella dell'intervistatore - alter ego dell'autore che si inserisce nella storia - e quella di Piscine Molitor Patel, per tutti, Pi.

A differenza di quello che fa presupporre il film - e la quarta di copertina -, il racconto inizia con l'infanzia felice di Pi nello zoo del padre a Pondicherry in India tra la scuola, gli animali e la piscina. Tutto viene raccontato dal protagonista che, in verità, descrive per prime le lauree che ha preso: Teologia e Biologia, e poi il suo ricovero in Messico. 

Se la prima parte racconta una vita felice e soddisfatta, tutto cambia quando, a causa della crisi economica, lo zoo deve chiudere, gli animali devono essere venduti e la famiglia si deve trasferire in Canada. 
Qui inizia il racconto del naufragio e della divisione della scialuppa con alcuni animali. L'interazione con gli animali e la brama di sopravvivere di Pi diventano la metafora di un viaggio di trasformazione, di un'iniziazione attraverso la sofferenza alla vita. Più volte la narrazione fa disperare un lieto fine, ma c'è la certezza che, in qualche modo, Pi riesca a sopravvivere a tutto.

La lettura di questo libro scorre veloce perché, nonostante la tragedia che si abbatte ad ondate sul protagonista, resta in sottofondo un tono speranzoso, quasi divertito. Eppure è anche un inno spiritualità, all'ultraterreno: Pi, ancor prima di partire dalla sua amata India, è un fervente cristiano, un pio  mussulmano e un devoto induista. Anche per me, come per le sue guide spirituali, il primo impatto è stato  Ma non è assolutamente possibile? e invece è possibile conciliare la devozione, la carità e l'afflato ultraterreno. Leggere per credere...

Il libro sa essere onirico ed iperealistico nello stesso tempo (come nella descrizione dei patimenti fisici per mancanza d'acqua o l'agonia straziante della zebra) ed è una lettura che lascia il fiato sospeso, perché si comprende sin dall'inizio che qualcosa ci viene nascosto. Ecco, è un libro che fa molte domande  e non sempre dà risposte.

E' davvero molto bello, l'ho iniziato solo per curiosità eppure mi ha lasciato dentro una sensazione di benessere, di pace... nonostante le vicissitudini tragiche e terribili che racconta. E' costruito affinché il lettore non riesca a posarlo fino alla fine perché c'è sempre un sottointeso che va assolutamente svelato. Non lascia delusi... forse un po' scossi, ma non delusi.

Consiglio di lettura: è un libro che consiglierei a tutti; è una lettura intensa e curiosa che lascia qualcosa dentro.

E io cosa leggo adesso?

2 commenti:

  1. Ecco, ho annusato odore di misticismo e me ne sono tenuta alla larga, ma forse ho fatto male...

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    1. Devo dire che c'è un sottofondo spirituale ma è anche estremamente feroce... non mi vengono in mente altre parole per descriverlo. Ho la sensazione che potrebbe piacerti.
      Ecco, ci sono delle descrizioni davvero molto crude anche dal punto di vista emotivo.

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