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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

sabato 14 gennaio 2017

Expo 58 - Jonathan Coe (2013)

Più riguardo a Expo 58
Scelto solo per riempire il tempo di un viaggio in treno più lungo del solito, devo dire che ha fatto il suo dovere.
La storia ha come protagonista il classico uomo qualunque che si trova in qualcosa di più grande di lui.
E' ambientato durante l'Expo organizzato a Bruxelles nel 1958 e Thomas Foley, figura di scarso valore del Central Office of Information, viene mandato a sovraintendere la gestione del Britannia, ricostruzione di un tipico pub inglese dentro l'Expo.
Il protagonista ha una moglie e una bambina piccola a casa, ma non si fa scrupoli a intrecciare un relazione romantica con una giovane hostess conosciuta sul posto.
Quindi, il protagonista, e il lettore con lui, passa molto tempo a coltivare questa liason mentre nel suo pub cominciano a ruotare tutta una serie di personaggi - americani, russi e inglesi - con cui si relaziona solo in funzione del suo enorme ego.
Il problema è che mentre lui gioca a fare l'inviato del ministero, dentro il suo pub si consuma una fuga di informazioni dagli Stati Uniti verso l'Urss.
Ad un certo punto viene informato dei servizi segreti che gli chiedono di sedurre la giovane americana che sembra essersi avvicinata troppo a quello che sembra essere la spia russa e lui, sempre dall'alto del suo enorme ego, si sacrifica per la patria.
Vi lascio con la curiosità di sapere come va a finire. 

Il libretto è piacevole, la scrittura di Coe è una delle mie preferite, ma siamo davvero ad anni luce da La famiglia Winshaw, La casa del sonno e persino da La pioggia prima che cada.

Il protagonista fa venire un po' di orticaria, la relazione è scontata, la storia di spie è abbastanza prevedibile. L'unico momento davvero emozionante è quando la madre del protagonista gli chiede di andare a vedere i resti della fattoria da cui era scappata durante l'invasione dei tedeschi e in cui aveva lasciato il padre e tutti i suoi fratelli, rastrellati e uccisi poco dopo la fuga delle donne di casa.

Ultima nota molto personale: mi sono appassionata a questo libro anche perché ho avuto modo di visualizzare gli spazi descritti, visto che ho visitato il sito dell'Expo e ho visto l'Atomium che viene più volte citato. 




Consiglio di lettura: se avete un po' di tempo da perdere e avete bisogno di una lettura leggera.

E io cosa leggo adesso?

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