Se non ho capito male questo è il primo romanzo in assoluto che dà un'interpretazione narrativa del mistero di Jack lo Squartatore legandola ai fatti di cronaca dell'epoca.
Il libro si apre sulla descrizione di una coppia di coniugi in cerca di un pensionante perché le finanza della famiglia si stanno assottigliando. Per questo accolgono con entusiasmo e senza fare troppe domande quando uno sconosciuto appare in una notte nebbiosa e chiede di alloggiare lasciando un deposito di tutto rispetto.
I richiami agli omicidi efferati del serial killer più famoso sono innumerevoli e scandiscono la vita di questa coppia. La signora Bunting - il nostro principale punto di vista - comincia ben presto a sospettare del loro pensionante ma tiene la bocca chiusa per non perdere l'unica fonte di reddito per la sua famiglia.
Per tutto il libro ho, onestamente, fatto il tifo per questa famiglia che si strugge tra il senso di colpa e il terrore atavico di rimanere senza sostentamento. Ci sono passaggi molto teneri in cui la moglie guarda il marito godersi la sua pipa, un piccolo vizio che si era tolto per non pesare sul bilancio. D'altra parte c'è tutta l'angoscia di dover tenere un segreto così conturbante che comincia a pesare sulla psiche della donna. Fino in fondo al libro si spera e si teme che Jack venga scoperto, sapendo comunque che l'autrice ha seguito in maniera perfetta lo svolgersi degli eventi secondo le cronache del tempo e quindi non c'è lo svelamento del colpevole.
Eppure il libro finisce con un colpo di teatro che lascia soddisfatti dando una spiegazione ragionevole alla repentina sparizione dell'efferato assassino.
Consiglio di lettura: Un bel libro, che tiene con il fiato sospeso. Lo consiglio a tutti quelli che una volta si sono imbattuti nel mistero di Jack lo squartatore e si sono chiesti chi fosse, da dove venisse e dove sia poi scomparso. Davvero davvero ben scritto.
E io cosa leggo adesso?
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