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Condannata dal vizio della lettura veloce a divorare libri su libri mi sono resa conto che mi piace non solo sfogliarli, annusarli, toccarli, prenderli e darli in prestito, rubarli, nasconderli, regalarli... ma persino parlarne fino all'esaustione.

lunedì 8 aprile 2019

La metafisica dei tubi - Amelie Nothomb (2000)

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Anche questo libro fa parte della serie dei libri ascoltati. Letto da una magnifica Lella Costa che con la sua interpretazione ci regala ogni sfumatura di questa autobiografia fantasmagorica al limite dell'allucinato. 
La scrittura della Nothomb ha, secondo me, una forte commistione stilistica in cui riesce a coniugare l'esuberanza poetica nera nordeuropea (mi viene in mente un altro libro letto recentemente: Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna in cui il tema della morte viene portato allegramente a spasso su un pullman turistico per tutta l'Europa) e le frasi scarne e secche - quasi sentenze - della letteratura giapponese. Ecco, non posso smettere di pensare che questa europeissima donna belga nasconda dentro di sé l'animo tormentato e affranto di un business man giapponese che si addormenta sulla metro e sogna di uccidere lentamente il suo dispotico capo. 
Il libro racconta i primi tre anni della vita dell'io narrante. Dall'immobilità assoluta in cui farsi venerare come una divinità tutta intenta a ingoiare ed espellere (ecco quindi la metafisica dei tubi) alla scoperta del movimento, della parola e poi dell'abisso di disperazione a cui portano le carpe. 

Consiglio di lettura: consigliato a tutti perché niente davvero sarà mai più come prima dopo la lettura di questo libro.
 
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mercoledì 13 marzo 2019

Concerto per archi e canguro - Jonathan Lethem (1994)


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Nel titolo originale non c'è traccia del canguro, peccato perché è proprio quello il motivo che mi ha spinto a comprarlo. Questo non vuol dire che il canguro sia assente, anzi, è uno dei personaggi portanti della storia.
Il titolo italiano è davvero fatto per essere attraente e appetibile. Perché se possiamo perdonare il canguro, il concerto per archi è un elemento davvero trascurabile e poi non è un vero e proprio concerto, ma più trasmissioni radio. Rimane comunque il fatto che, grazie a questo titolo, io l'ho comprato. Quindi, good job!

La lettura di questo libro, parafrasando Wallace, è una cosa divertente che non farò mai più! 
Perché questo libro è un esperimento ben riuscito ma difficilmente replicabile. Il fatto è che è un hardboiled ambientato in un futuro alla Blade Runner in cui gli animali sono umanizzati (da qui il canguro che è uno dei cattivi) e i bambini non sono più bambini ma vengono imbottiti di farmaci per trasformarli in adulti frustrati, alcoolizzati e super intelligenti ma ancora in corpi infantili. La voce narrante ci fa sapere che l'umanizzazione degli animali e trasformare i bambini in super testine  passano attraverso lo stesso meccanismo e che, ironicamente, ha funzionato meglio con gli animali.

Gli elementi tipici di entrambi i generi sono ben rispettati: il futuro in cui è ambientata questa storia non è quello delle astronavi e delle conquiste spaziali, ma quello non troppo lontano in cui le sperimentazioni genetiche perderanno la guida etica del rispetto della vita e la deriva totalitaria dei governi porterà a regimi di polizia in cui è l'inquisizione a dettar legge e se perdi i tuoi punti karma anche in maniera indiscriminata vieni congelato. Anche per quanto riguarda il genere poliziesco ogni stereotipo è riportato: l'investigatore cinico, disilluso, senza soldi e quasi senza karma si prende a cuore un caso disperato e poi una bella pupa dipendente dalle droghe - praticamente tutti ansiolitici con dosi da cavallo - che prima ci prova con lui e poi muore ammazzata in modo orribile. Il nostro investigatore si butta anima e corpo in questa missione che diventa una questione di principio, per salvare un po' di dignità e morale in questa società ormai alla deriva.

Ecco quindi perché divertente: perché gestire questo incrocio di due generi non è così facile; può generare mostri oppure capolavori, Blade Runner è un capolavoro... i mostri preferiamo non ricordarli. Questo libro è davvero una lettura divertente, che però non farò mai più perché questo mi è bastato.

Consiglio di lettura: agli amanti dei generi suddetti, ovviamente... oppure se ve ne piace uno solo dei due, come è successo a me. Resta una lettura piacevole e a tratti appassionante, forse un po' troppo schematica per esigenze di trama e alle volte approfondisce poco temi interessanti come la natura e la necessità delle testine. Soprattutto questo particolare sembra una buona idea che gli è venuta e che ha voluto mettere a tutti i costi ma che non ha peso specifico nell'economia nella trama. Comunque resta un buon libro da fermata dell'autobus.

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mercoledì 27 febbraio 2019

Nudi e crudi - Alan Bennett (1996)

Paola Cortellesi legge Nudi e crudi - Alan Bennett
Non a caso ho scelto la copertina dell'audiolibro, infatti questo, più che letto è stato ascoltato.

Il mio incontro con gli audiolibri è recente, nonostante ne fossi sempre stata attratta e, insieme, ne fossi un po' sospettosa. Il sospetto veniva dal pensiero che niente al mondo mi avrebbe tolto il piacere della lettura. Poi ho sperimentato la noia disperata che ti prende a dover fare chilometri e chilometri su un tapis roulant nel tentativo  (non vano, eh) di rimettersi un po' in forma con davanti il desolante spettacolo di una discarica e attorno il desolante rimbombare di musica commerciale che infesta una qualsiasi palestra. 
Quindi meglio ottundersi le orecchie con una bella lettura. 
Nudi e crudi non è il primo libro che ho ascoltato, primo in assoluto è stato La sovrana lettrice dello stesso autore letto da quella voce da cantante soul che ha Paola Cortellesi. 
In generale non è facile scegliere cosa ascoltare. Per me deve essere un libro facile da seguire perché non posso dedicare tutta l'attenzione possibile alla lettura (altrimenti rischio di perdere il ritmo e cadere dal tapis roulant con un capitombolo da pagliaccio del circo) e deve avere una voce carezzevole ma non monotona. Il talento attoriale della Cortellesi qui mi ha regalato la caratterizzazione dei personaggi semplicemente variando la velocità dell'eloquio o rendendolo più gentile o più aspro a seconda del carattere di ognuno.

Per quel che riguarda la storia in sé devo dire che mi ha molto divertito. L'idea da cui parte è molto semplice: una coppia di sposi di mezza età si trovano la casa completamente svuotata mentre erano a sentire Mozart. L?appartamento non è solo svaligiato, ma completamente svuotato di ogni cosa, compreso lo sformato che avevano lasciato a cuocere in forno e tutto il forno attorno.
Questo scatena tutta una serie di domande e di evoluzioni e rivoluzioni interiori in entrambi i coniugi fino al colpo (letteralmente) finale. 
Persino lo svelamento del mistero - come diavolo è successo che una casa venga completamente ripulita e nessuno sappia niente di niente - non è il punto focale della storia che invece, secondo me, si ritrova nel percorso di crescita e cambiamento che si trovano a vivere i due protagonisti. 
Il tono è quello agrodolce che caratterizza tutta la commedia inglese con quel tono serio con un sorriso sempre nascosto dietro una mano. Ci sono anche pezzi deliziosi come la descrizione di una giovane ragazzo attraente e seminudo da parte della protagonista di mezza età che sembra apprezzare ed essere turbata da tutta quella carne disinvoltamente messa in mostra; ci sono anche pezzi molto commoventi, come quello delle riflessioni sulla carrozzina.
Lascia una bella sensazione a fine lettura/ascolto come quella che lascia un tè forte. Persistente sul palato, nel ricordo, senza essere pesante.

Consiglio di lettura: Un bel libro, assolutamente da leggere... forse ascoltato rende ancora di più.

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martedì 5 febbraio 2019

Il pensionante - Marie Belloc Lowndes (1913)

Image result for il pensionanteSe non ho capito male questo è il primo romanzo in assoluto che dà un'interpretazione narrativa del mistero di Jack lo Squartatore legandola ai fatti di cronaca dell'epoca. 
Il libro si apre sulla descrizione di una coppia di coniugi in cerca di un pensionante perché le finanza della famiglia si stanno assottigliando. Per questo accolgono con entusiasmo e senza fare troppe domande quando uno sconosciuto appare in una notte nebbiosa e chiede di alloggiare lasciando un deposito di tutto rispetto.
I richiami agli omicidi efferati del serial killer più famoso sono innumerevoli e scandiscono la vita di questa coppia. La signora Bunting - il nostro principale punto di vista - comincia ben presto a sospettare del loro pensionante ma tiene la bocca chiusa per non perdere l'unica fonte di reddito per la sua famiglia.
Per tutto il libro ho, onestamente, fatto il tifo per questa famiglia che si strugge tra il senso di colpa e il terrore atavico di rimanere senza sostentamento. Ci sono passaggi molto teneri in cui la moglie guarda il marito godersi la sua pipa, un piccolo vizio che si era tolto per non pesare sul bilancio. D'altra parte c'è tutta l'angoscia di dover tenere un segreto così conturbante che comincia a pesare sulla psiche della donna. Fino in fondo al libro si spera e si teme che Jack venga scoperto, sapendo comunque che l'autrice ha seguito in maniera perfetta lo svolgersi degli eventi secondo le cronache del tempo e quindi non c'è lo svelamento del colpevole.
Eppure il libro finisce con un colpo di teatro che lascia soddisfatti dando una spiegazione ragionevole alla repentina sparizione dell'efferato assassino.

Consiglio di lettura: Un bel libro, che tiene con il fiato sospeso. Lo consiglio a tutti quelli che una volta si sono imbattuti nel mistero di Jack lo squartatore e si sono chiesti chi fosse, da dove venisse e dove sia poi scomparso. Davvero davvero ben scritto.

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sabato 5 gennaio 2019

Ninfee nere - Michel Bussi (2011)


Questo libro ed io ci siamo girati attorno per un po' nel classico tiraemolla di ti prendo, non ti prendo, ho tanti libri da leggere, ma è super consigliato.
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Alla fine, complice una razzia da orda barbara in una libreria dell'usato, l'ho preso e, ovviamente, letto.
Devo dare una riflessione preliminare: tutti i libri di genere - fantasy, giallo, fantascienza ecc. - soffrono tragicamente dell sindrome dell'originalità ad ogni costo. Quello che intendo è che scrivere un libro che si può inquadrare in un certo genere pone dei paletti ben precisi, il vero talento è partire da presupposti noti per offrire uno spunto originale, sorprendente. Ad esempio il giallo, categoria in cui va inserito questo libro,  ha tutte una serie di regole e meccanismi (delitto che porta ad un'indagine - colpo di scena - risoluzione del mistero) da cui non ci si può discostare per non tradire il genere. 
Conseguenza è che anche in questo libro c'è un omicidio, che ne evoca un più antico e sembra provocarne un altro che però nessuno sembra riconoscere come tale; un'indagine, che ad un certo punto triplica coinvolgendo il titolare della polizia, un ispettore in pensione e la voce narrante che ha molte più informazioni di quelle che condivide con il lettore e segue la storia con quello che sembra una curiosità appassionata; più di un mistero e un tesoro nascosto e poi lo svelamento che distrugge tutte le certezze dei lettori.

So che sembra molto complicato e posso dire che diventa appassionante solo quando, appena finito, lo si guarda nella globalità. Devo ammettere che per tre quarti mi è sembrato un libro banalotto che si faceva leggere ma che non mi dava niente di più di bellissimi paesaggi e un ricordo romanzato del magico ritiro a Giverny di Monet. Si è totalmente in balia del punto di vista e quindi delle informazioni che la donna anziana che fa da narratrice decide di svelarci e piano piano ci si rende conto che non è un'osservatrice neutrale ed esterna alla storia, anzi, ha molti interessi e molti segreti da nascondere.
Solo nella conclusione, che ovviamente non svelerò, tutti i pezzi del puzzle si incastrano e il quadro torna a essere chiaro.

Consiglio di lettura: l'idea è molto bella, l'ambiente è estremamente ben pennellato e la scelta di legarlo ad un pezzo di storia dell'arte così affascinante è ben riuscito. Non posso dire però che sia un capolavoro che tiene avvinti alle pagine e da cui non ci si può staccare. L'ho finito (e ho vinto il premio della conclusione davvero ben congegnata) solo per pura forza d'animo. Non è noioso, solo un po' inutile per la maggior parte del tempo.
Consiglio però di resistere resistere resistere per farsi stupire dalla soluzione del mistero. Il tocco di originalità che riscatta una lettura che oso dire mediocre.

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Reading challenge 2019 - il ritorno

Ci riprovo.
L'anno scorso è stato un vero e proprio disastro.... ma diciamo che è stato un anno particolarmente complicato dal punto di vista lavorativo e dal punto di vista familiare.
Però uno dei buoni propositi di quest'anno è tenere vivo questo blog a cui sono sempre stata molto affezionata.

Quindi eccomi qui a riproporre la stessa tabella dell'anno scorso, sperando di fare un po' meglio... non è difficile, eh!

Un libro di Dickens

Un libro pubblicato nel 2019

Un saggio

Un Horror

Ninfee Nere,
 Michel Bussi

Una distopia

Un libro con più di 500 pagine

Un libro con più di 800 pagine

Un libro scelto per te

Un libro africano

Un libro giapponese

Un libro di tematica gay

Un libro di autore anonimo
Un libro scritto prima della nascita di Cristo
Un libro “condiviso”
Una serie
Un libro regalato
Un libro di racconti
Due libri “consonanti”
Un Premio Pulitzer
Un libro che hai abbandonato
Un libro di tematica femminista
Un libro prestato
Un libro presente nella lista del Guardian
Un libro che avresti dovuto leggere
Un libro da cui è stato tratto un film
Un Premio Nobel
Un libro che pensi di odiare

Un libro di poesia
Un Premio Strega

E voi ce l'avete la vostra lista di libri da leggere?


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mercoledì 12 dicembre 2018

The outsider - Stephen King (2018)

Solo il Re poteva operare il miracolo: far risorgere un blog che ormai davo per archiviato. L'ultimo post è del febbraio di quest'anno... un mese dopo quel post è mancato mio padre e con lui la voglia di prendere in mano un libro per svagarmi. In questi mesi ho letto i libri del gruppo di lettura che è stato un ottimo modo per tenermi ancorata alla lettura e ho fatto altro. Poi sono inciampata - grazie al regalo della mia alto potenziale preferita - nell'ultimo lavoro di uno dei miei autori del cuore e ho deciso che era ora di svagarmi e onorare così la memoria di chi a casa aveva sempre un libro in mano e gli occhiali da lettura sul naso.
Image result for the outsiderStephen King non è Dostoevskij ma sa ancora costruire una storia come un bravo artigiano che sa il proprio mestiere. Prima di tutto consiglio caldamente di leggerlo dopo la trilogia di Mr Mercedes perché ad un certo punto uno dei personaggi principali fa capolino nella storia e fa riferimento agli eventi già narrati. Quei libri e questo sono anche legati dalla svolta investigativa che hanno preso le ultime opere di King. Anche in questo caso c'è un mistero che va svelato e solo degli investigatori professionisti ne possono venire a capo... forse.
Non fa mancare nessuno dei suoi tratti salienti: la cittadina sonnolenta che si risveglia nell'orrore, persone comuni, sovrappeso, con carriere mediocri che vengono trascinate volenti o nolenti in qualcosa di fuori dall'ordinario, lo splatter delle descrizioni truculente e bambini che ci vanno in mezzo.
Il romanzo si apre con un terribile omicidio perpetrato da un mostro che si è accanito con una violenza disgustosa su un ragazzino. Il dramma è che tutti i sospetti si concentrano su un uomo che fino a quel momento era stato pilastro della società e allenatore delle squadre giovanili della cittadina. Sono tutti pronti a puntare il dito e al linciaggio e poi... beh, da qui in avanti è tutto spoiler!
Vorrei solo dire che la storia è ben costruita, al punto che potrebbe essere abbastanza prevedibile come cadono gli eventi come tessere di domino, ma è proprio quello che ti spinge a continuare a leggere: andrà proprio così o ci sarà qualcosa di imprevisto?
Anche il ritmo è ben bilanciato. Di solito i suoi libri sono lentissimi all'inizio con finali velocissimi e invece qui il ritmo è serrato ma senza accelerate improvvise e stordenti. 
Consiglio assolutamente a chi ha apprezzato Mr Mercedes e seguiti.

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